Parrocchia di San Pietro Apostolo

La parrocchia di S. Pietro apostolo è nata e vive nella zona Nord di Treviglio ove, sino alla II^ guerra mondiale il territorio e l’economia erano prettamente agricoli e vi vivevano solo alcuni piccoli agricoltori.
Dai secoli precedenti era però pervenuta una rilevante testimonianza di fede cristiana: una chiesa conosciuta come Santa Maria delle Grazie risalente al XV secolo. Passata ai Frati Cappuccini nel 1584, questi iniziarono la costruzione del relativo convento e vi insediarono una loro comunità dal 1587. Dopo circa due secoli e precisamente nel 1770, l’ineffabile re Giuseppe II, nonostante le vivaci proteste della popolazione, decretò però la chiusura del monastero. L’effigie della Vergine venne staccata e trasferita nella chiesa di S. Carlo ai Morti in Treviglio, mentre il convento e chiesa divennero abitazioni rurali. Questo complesso ancora oggi è denominato Casale Cappuccini.
A partire dal 1960, le esigenze di nuove abitazioni indussero l’Amministrazione comunale di Treviglio a progettare in questa zona l’espansione residenziale della città, e particolarmente a partire dal 1970, con il fondamentale concorso delle cooperative edilizie, ebbe notevole sviluppo abitativo tale territorio.
Già nel 1960 però il parroco di Treviglio mons. Pietro Cazzulani aveva prospettato l’esigenza di un adeguato luogo di culto per tale zona e nel 1970 si diede avvio alla costruzione di una Cappella; questa venne inaugurata il 1° aprile 1971, festa di Pasqua, e fu dedicata a S. Pietro a ricordo della vecchia cappella dell’ Ospedale S. Maria, che era stata sconsacrata dopo il trasferimento del nosocomio.
Il ministero pastorale nella comunità fu affidato a don Peppino Corno che lo espletò con entusiasmo, spirito di sacrificio, e con particolare attenzione ai giovani. Proprio nel pieno dell’attività, il 12.1.1972, don Peppino però morì a causa di un incidente stradale.
Assunse la cura pastorale il giovane don Luigi Bosisio che ne prese possesso il 20 agosto 1972. Nella stessa data, il card. Arcivescovo Giovanni Colombo, qui istituì la Parrocchia di S. Pietro apostolo e vi fece la visita pastorale il 24 marzo 1973. Nella solennità di Pentecoste del 1975, la comunità ebbe la gioia di partecipare alla prima S.Messa di un suo giovane: don Ennio Ronchi, sacerdote salesiano.
Si avvertiva però l’assenza di locali per la catechesi e per gli incontri di formazione e questi vennero realizzati accanto alla chiesetta, con il solo generoso apporto della comunità. Nel 1978, si ebbe di nuovo la gioia dell’ordinazione di un altro proprio figlio: don Eugenio Riva, anch’egli sacerdote salesiano, che celebrò la sua prima S.Messa nella piccola chiesa di S. Pietro il 27 maggio.
L’arcivescovo Carlo Maria Martini, con decreto del 21 luglio 1982, ridefinì poi i confini parrocchiali incorporandovi la frazione Battaglie che si trova all’estremo nord del territorio trevigliese.
Non si conosce con certezza la derivazione del toponimo “Battaglie”; c’è chi lo fa derivare dalle numerose battaglie che qui ebbero luogo nel 1400 e chi invece lo fa derivare dalla famiglia Battaglia che vi possedette terreni a cascinali. Certamente tale insediamento ebbe origini e vicende storiche antiche; in comune con Castel Cerreto, fu dapprima possedimento dei Rozzone e poi nel 1813 dei Piazzoni. Nel 1804, ottenne dal proprietario dei fondi, Carlo Scagliapesce, l’edificazione di una cappella dedicata a S. Carlo e per essa, quindici anni dopo, la famiglia Piazzoni assunse l’impegno presso la Curia di Milano di assegnare una rendita per la celebrazione della S. Messa domenicale.
Nei primi anni del 1900, l’accresciuta popolazione evidenziò la necessità di un tempio più grande ed il curato di allora, don Carlo Paracchini, di tale esigenza si fece particolare e personale carico. Nel febbraio 1923 fu posta la prima pietra e subito dopo se ne iniziò l’edificazione su progetto dell’arch. Chiappetta. Consacrata al S. Cuore di Gesù da S.E. Pompeo Ghezzi nel 1924, attorno alla nuova chiesa – e sotto la guida severa ma feconda di don Carlo – la vita di fede della frazione ebbe nuovo impulso e produsse numerose vocazioni sacerdotali e religiose.
Nel 1932 subentrò nel ministero don Costantino Rossi e nel dopoguerra vi celebrarono la prima s.messa p. Alberto Magni, p. Vittorio Galimberti, don Giuseppe Aldeni. Nel 1960 venne edificato anche il campanile e nello stesso anno venne in visita pastorale l’arcivescovo G.Battista Montini; avvenne anche l’insediamento in frazione dell’industria Bianchi, poi ampliata nel 1967.
Dopo 42 anni di ministero alle Battaglie, nel 1974 morì don Costantino Rossi lasciando profonda stima e gratitudine; gli subentrò don Tarcisio Colombo sino all’incorporazione della frazione nella parrocchia di S. Pietro apostolo, guidata da don Luigi Bosisio.
Don Luigi, pastore appassionato e discreto, con una cura pastorale profondamente orientata alla carità, rimase sino al 1985, quando gli subentrò don Angelo Colombari. Due anni più tardi, in considerazione dell’accresciuta popolazione, divenne sempre più pressante l’esigenza di nuovi e più adeguate strutture e risorse pastorali; don Angelo riuscì ad ottenere la disponibilità di un coadiutore, don Giampiero Crippa, nonché l’assenso alla progettazione di nuovi adeguati locali e spazi.
Nel 1989, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Carlo M. Martini, oltre il progetto pastorale gli fu presentato il progetto per il nuovo centro parrocchiale. Nello stesso anno mons. Sandro Mezzanotti, vicario episcopale, pose la prima pietra della nuova costruzione e nell’autunno del 1990 ebbero inizio i lavori di edificazione. Nel 1992 don Angelo ottenne l’insediamento stabile di una piccola comunità di suore di M. Bambina e di un nuovo coadiutore: don Alberto Pirovano. Nel 1993 si iniziò a celebrare nella nuova chiesa che poi venne dotata di ambone, altare e fonte battesimale appositamente realizzati dalla scultrice Poncet, mentre nel 1997 nell’abside fu realizzato un grande mosaico, dedicato al “mandato di Pietro”, opera del pittore Trento Longaretti.
Nel 1996 la comunità ebbe la gioia della prima S. Messa di un suo figlio: don Bernardo Gallazzi e pochi anni dopo la prima messa di padre Andrea Lembo, missionario del Pime; ottenne anche – e di un nuovo – la disponibilità di un giovane coadiutore che sostituì don Alberto: don Carlo Confalonieri.
Dopo un lungo, proficuo ed intenso impegno pastorale, fatto di carità, di iniziative e di significativa testimonianza personale, don Angelo nel 2002 lasciò la parrocchia per un nuovo incarico e gli subentrò don Costantino Prina, ultimo parroco. Pastore buono, di grande fede ed umanità, animo sensibile e generoso rimase sino al 2007, appena dopo che la parrocchia si aggiunse alla Comunità pastorale Madonna delle Lacrime.

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